Ottavia Catenacci
GLORY WAS AT THE FINGERTIPS
ideazione coreografica e danza Ottavia Catenacci
luci Ottavia Catenacci, Alessandro Lucarini
in collaborazione con Anticorpi XL
si ringraziano AMAT, Indipendance, Centro studi danza l’Etoile A.S.D. (Urbania, PU), Art Printing House (Vilnius), Michele Taurozzi, Arnas Danusas
“Lo sapevo per certo, se fossi riuscita a toccare le loro dita tutto sarebbe stato possibile”.
Sono le parole di chi, il 23 agosto 1989, si è preso per mano insieme ad altre due milioni di persone formando una catena di 600 km che da Tallin a Vilnius attraversò i tre paesi baltici.
Questa manifestazione è passata alla storia come Linea Baltica e rappresenta un pezzo di storia fondamentale per estoni, lettoni e lituani che, sulla scia rivoluzionaria di questo evento, riuscirono a ottenere l’indipendenza dal regime sovietico. In quell’occasione toccare la punta delle dita del vicino diventa un gesto di grande potenza, grazie al quale l’individuo dona il proprio corpo all’affermazione della collettività. L’eredità emotiva di questo evento è viva ancora oggi, a trent’anni di distanza, e se ne fa piena esperienza parlando con chi ne ha preso parte.
Glory was at the fingertips rende omaggio alla Linea Baltica e alle mani di quelle persone che toccandosi per dieci minuti cambiarono il corso della storia.
Dewey Dell / Societas
À ELLE VIDE / A LEI VUOTA
di Dewey Dell
con Teodora Castellucci, Agata Castellucci
coreografia, scena, costumi Teodora Castellucci musiche originali Demetrio Castellucci
luci Eugenio Resta
realizzazione parti plastiche Chiara Bocchini realizzazione costumi Gabriella Battistini, Carmen Castellucci
Il lavoro si concentra soprattutto sulla creazione di un vuoto tra due personaggi. Due animali. Due figure. Due disegni. Il primo. Rosso. Il Gallo. Il secondo. Bianco. Lo Scorpione. Due caratteri che si rispecchiano nell’espressione, nel comportamento, nel movimento. Pare esista un vago, lontano riferimento al “cartone animato”, all'”animazione”. Ogni tanto affiorano voci spezzate e mosse da un tormento. Forse le voci di brandelli di cartoons depositati nella nostra memoria? Il movimento del Gallo è altero; scruta e osserva lo spazio come se fosse il depositario di un mistero. Il movimento dello Scorpione è l’immobilità precisa, sicura, mentale, di chi si trova nella stasi prima di attaccare. C’è un’eleganza impalpabile, inenarrabile, arcana. Il rosso del Gallo, il suo colore diventa il suo movimento. Il bianco dello Scorpione, la sua sospensione diventa la sua voce. Il nero dello spazio diventa il tempo di una relazione vuota.
Mondavio_Teatro Apollo domenica 01 dicembre
Biglietti euro 10 info 3338996348