Da giovedì 21 a domenica 24 novembre prosegue al Teatro Rossini di Pesaro la stagione promossa dal Comune di Pesaro e dall’AMAT con Michele Riondino – ammirato al cinema e sul piccolo schermo nella serie Il giovane Montalbano – insieme a un eterogeneo gruppo di attori tra cui Francesco Bonomo e Federica Rosellini ne Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov riscrittura di Letizia Russo, portato in scena dal talento del regista Andrea Baracco.
Con la prosa prosegue anche Oltre la scena, ciclo di incontri curati dall’AMAT con i protagonisti della stagione. L’incontro con la compagnia de Il Maestro e Margherita si svolge sabato 23 novembre alle ore 18 presso la Sala della Repubblica del Teatro Rossini (ingresso gratuito).
“Cercare di dare vita alle magiche e perturbanti pagine de Il Maestro e Margherita – afferma il regista Andrea Baracco – è forse una delle cose più eccitanti che possa accadere a chi si occupa di teatro. Il Maestro e Margherita è un romanzo pieno di colori potenti e assoluti, tutti febbrilmente accesi, quasi allucinanti. È un romanzo perturbante, complesso e articolato come il costume di Arlecchino, in cui si intrecciano numerose linee narrative, e dentro il quale prendono vita un numero infinito di personaggi (se ne contano circa 146), che costituiscono una sorta di panorama dell’umano e del sovraumano. Dal diavolo, nella figura seduttiva e mondana di Woland, una sorta di clown feroce che dirige una sarabanda demoniaca, a personaggi che rimandano all’universo grottesco di uno dei maestri di Bulgakov, Nikolaj Gogol. In questo romanzo, si passa dal registro comico alla tirata tragica, dal varietà più spinto all’ interrogarsi su quale sia la natura dell’uomo e dell’amore. Basso e alto convivono costantemente creando un gioco quasi funambolico, pirotecnico, in cui ci si muove sempre sulla soglia dell’impossibile, del grottesco, della miseria e del sublime. A volte si ride, a volte si piange, spesso si ride e piange nello stesso momento. Insomma, in questo romanzo, si vive, sempre. Il Maestro (personaggio che ha più di una somiglianza con Bulgakov stesso) e Margherita (da molti riconosciuta come moglie dell’autore, Elena Sergeevna), rimangono fatalmente impigliati, imprigionati quasi, l’uno nel corpo e nella mente dell’altra, più nella mente che nel corpo, forse. Per descrivere l’inizio del loro amore il Maestro pronuncia una delle frasi memorabili del romanzo: “l’amore è balzato davanti a noi dal nulla, come un assassino in un vicolo, e ci ha colpito entrambi, nello stesso istante”. Bulgakov pone all’interno delle maglie della propria scrittura delle vere e proprie bombe ad orologeria, e le lascia poi esplodere, d’improvviso, mostrandoci cosa accade quando una struttura estremamente severa e ordinata entra in contraddizione, e non può più, mai più, nascondersi dietro la sola ragione: “Che cosa sarebbe il tuo bene, se non esistesse il male, e che aspetto avrebbe la terra se le ombre sparissero, perché sono gli oggetti e gli uomini a dare l’ombra. Vorresti scorticare tutto il globo terrestre, portandogli via tutti gli alberi, e tutto ciò che è vivente, solo per la tua fantasia di godere della nuda luce? Tu sei stupido”, dice Woland/Satana ad un emissario di Gesù”.
Lo spettacolo è prodotto da Teatro Stabile dell’Umbria con il contributo speciale della Brunello Cucinelli Spa in occasione dei 40 anni di attività dell’impresa. Le scene e i costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, le luci di Simone De Angelis e le musiche originali di Giacomo Vezzani.
Informazioni: biglietteria del teatro 0721 387621. Inizio spettacolo: da venerdì a sabato ore 21, domenica ore 17.