da un’idea di Leonardo Manzan
di e con Andrea Delfino, Paola Giannini, Leonardo Manzan
regia Leonardo Manzan assistente alla drammaturgia Camilla Mattiuzzo
produzione Bahamut
Vincitore di InBox 2018; Spettacolo vincitore del Bando Italia dei Visionari; Festival Kilowatt 2017; Spettacolo vincitore del Bando Dominio Pubblico 2017 di Roma; Spettacolo in rassegna al Torino Fringe Festival 2017; Spettacolo Vincitore del Premio della Critica al concorso; Direction Under 30 2016 del Teatro Sociale di Gualtieri; Spettacolo vincitore del Bando Giovani Direzioni 2016 indetto dal centro teatrale MaMiMò di Reggio Emilia; Spettacolo in rassegna al Festival Aperto 2016 al Teatro Ariosto di Reggio Emilia; Menzione Speciale al concorso nazionale Giovani Realtà del Teatro 2015 indetto dall’Accademia Nazionale di Teatro “Nico Pepe” di Udine
Bahamut è una compagnia nata dall’incontro di tre attori e una drammaturga diplomati alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. Bahamut è il pesce che sostiene il mondo. I pesci sono scivolosi. Il mondo è in pericolo. Bahamut si agita sotto il pavimento di un quadratissimo condominio di periferia alla ricerca della pietra filosofale.
Ci alleniamo, giochiamo, improvvisiamo, scriviamo. Confidiamo nella giustizia di questo nostro gioco e desideriamo ardentemente scuotere le pareti del vostro teatro.
Tutto nasce da Orgia di Pasolini, testo affrontato nel corso di un seminario tenuto dal regista Antonio Latella, al quale abbiamo proposto una messa in scena virtuale dell’opera. Una chiave di lettura tecnologica che faceva del personaggio di “donna” un automa robotico comandato in remoto dal cellulare di “uomo”. L’idea ci è sembrata efficace tanto da volerla sviluppare autonomamente creando una nuova drammaturgia che avesse come fulcro
quello della realtà virtuale. L’indagine sulla realtà virtuale e sulle forme sempre più avanzate di tecnologia ci ha portati verso quello che è poi diventato il tema principale del nostro spettacolo: il libero arbitrio. L’uomo è padrone delle proprie scelte? Quando noi diciamo sì anziché no lo abbiamo detto noi o qualcuno lo ha detto al posto nostro? Qual è il limite della nostra libertà? Queste domande sono diventate il motore principale di It’s app to you. In scena un videogioco: un sistema in cui le scelte sono limitate e già prestabilite da algoritmi matematici. La tecnologia diventa in questo modo un termine di confronto per mettere in discussione la nostra stessa umanità. L’uomo, a differenza del mondo dei videogiochi, è libero di agire, di scegliere? O anche lui si muove in un sistema, per quanto ampio, di possibilità limitate e finite? Così nella scrittura è maturata l’idea di confondere i due piani, di creare un videogioco che sceglie il giocatore e non il contrario (un primato del virtuale sul reale), di incastrare, in un rito apparentemente senza fine, il giocatore all’interno della virtualità. Intrappolato in un tempo irrisolto, un tempo non lineare ma ciclico, che obbliga a ripetere il gioco da capo e sempre allo stesso modo, il giocatore non ha vie di uscita ed è proprio nella vittoria che trova la sua fine. Non sceglie ma è scelto e così sarà per sempre, all’infinito. Confidando nella finzione della nostra storia vogliamo credere che la libertà dell’uomo non sia un codice già scritto, ma il sospetto è lecito: se così fosse, saremmo in grado di superare il nostro algoritmo?
ASCOLI PICENO_CHIESA DI SANT’ANDREA 25 maggio 2019 ore 22
Biglietto euro 5
TEATRO VENTIDIO BASSO 0736 298770
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BIGLIETTERIA PRESSO I LUOGHI DI SPETTACOLO mezz’ora prima dell’inizio
ABBONAMENTI FESTIVAL APP – MASSIMO 90 – vedi il programma QUI
prima giornata [5 spettacoli] 20 euro
seconda giornata [6 spettacoli] 25 euro
due giornate [11 spettacoli] 40 euro
acquistabili fino all’inizio del primo spettacolo dell’abbonamento di riferimento