Civitanova Danza, tutto l’anno – rassegna promossa dal Comune di Civitanova Marche, dall’Azienda Teatri di Civitanova e dall’AMAT – volge al termine venerdì 12 aprile al Teatro Rossini con un’elegante celebrazione della migliore coreografia internazionale dal titolo Ecletic Stories con Tulsa Ballet: per il ritorno in Europa, la compagnia statunitense propone una serata in cui celebra il meglio della coreografia del passato e del presente, con un prezioso omaggio a Kurt Jooss e al suo capolavoro Table Verte, raramente rappresentato e nel repertorio di pochissime compagnie. Gli altri due lavori in cui si articola la serata sono Who Cares? di George Balanchine e Shibuya blues della pluripremiata coreografa colombiana Anabel Lopez Ochoa.
Per 60 anni, il Tulsa Ballet ha arricchito il paesaggio culturale degli Stati Uniti D’America, e del proprio stato dell’Oklahoma, presentando spettacoli di balletto di alta qualità. Ogni anno, circa 40000 spettatori attendono i sei programmi che fanno parte della stagione di danza di questa compagnia. Sotto la guida di Marcello Angelini, da 20 anni direttore artistico della compagnia, il Tulsa Ballet ha raggiunto una notevole fama nazionale e internazionale, ed è celebrata per l’equilibrio del suo repertorio e che va dai grandi classici del diciannovesimo secolo a lavori innovativi nel campo della danza contemporanea. Il repertorio prevede lavori di Kylián, Forsythe, Duato, Balanchine, Tharp, Elo, Robbins, Wheeldon, Cranko, Hynd, McGregor, Hans van Manen, Kudelka, Taylor e MacMillan. Tra i festival in cui la compagnia è stata invitata ricordiamo: Sintra Festival a Lisbona, Belgrade Dance Festival in Serbia, Croatian National Theater a Zagabria, International Ballet Expo in Seoul, e varie performance al Joyce Theater a New York e The Kennedy Center a Washington.
Table Verte fu creato nel 1932 per il Concours international de chorégraphie a Parigi, a cui Kurt Jooss fu invitato a partecipare. L’originalità del lavoro gli fece vincere il primo premio e marcò un passo fondamentale nella sua carriera. Coreografato nel periodo tra le due guerre, il lavoro è una sorta di guerra senza tempo, un insieme di circostanze che producono lo stesso risultato al di fuori di ogni condizione spazio-temporale. Nel 1932, vedendo da vicino l’avvicinarsi del nazismo, Jooss intraprese un percorso meno visionario. Table Verte non ha a che fare con le battaglie individuali e il loro riscatto e nemmeno con la ricerca di un nobile destino per l’umanità. Jooss drammatizza il modo in cui gli impulsi distruttivi vengono liberati e ci mostra le conseguenze in un commentario alla stupidità della guerra e agli orrori che essa causa.
Who Cares? è sia il nome del balletto nel linguaggio classico di George Balanchine sia una vecchia canzone di George e Ira Gershwin scritta nel 1931 per Of Thee I Sing. Lo straordinario modo di comporre dei Gershwin e il loro stile raffinato, il loro mélange di incuranza e scafata innocenza, la loro fiducia in un’immaginazione leggera dell’elite culturale e artistica del tempo, hanno dato corpo a musiche e parole che non sono state minimamente intaccate dal sentimentalismo facile. Unire un’intensa attitudine artistica a un linguaggio popolare frizzante è qualcosa che pochi artisti riescono a fare ed è così che Balanchine ha usato le canzoni non come una semplice colonna sonora d’epoca, ma come melodie per una classica, indeformabile, tradizionale danza, nel cui fraseggio, dinamismo e emozione si si specchiano parallelamente questi due mondi.
Annabelle Lopez-Ochoa è una pluripremiata coreografa ed è stata nominata da “Dance Magazine” come la più ricercata coreografa dei nostri tempi. Ha creato lavori per oltre 50 compagnie di danza in tutto il mondo come The New York City Ballet, Pacific Northwest Ballet, Compania Nacional de Dansa, English National Ballet, San Francisco Ballet, Atlanta Ballet, Les Grands Ballets Canadienes, The Washington Ballet, The Royal Ballet of Flanders e Tulsa Ballet. Di origini belga colombiane, ha completato la sua formazione al Royal Ballet Academy ad Anversa, Belgio. Il lavoro di Anabel Lopez Ochoa riporta esperienze emotive attraverso un linguaggio astratto ma intenzionalmente connesso allo stile coreografico, in cui, occasionalmente, fa riferimento al virtuosismo tecnico. Il suo movimento è contemporaneo ma con elementi virtuosistici classici come i grand jeté. In Shibuya blues non vengono definiti copioni o personaggi ma ogni danzatore narra una storia e ottiene questo risultato mettendo enfasi nello sguardo, che diventa un punto di connessione sia tra i danzatori sul palco sia nel pubblico in sala.
Informazioni e biglietti 0733 812936. Inizio spettacolo ore 21.15.