Giovedì 7 marzo con La terra tremano di Giorgio Felicetti prosegue al Teatro dell’Aquila di Fermo Classico contemporaneo, la stagione dedicata alle esperienze più contemporanee promossa dal Comune di Fermo e dall’AMAT in collaborazione con la Regione Marche e il MiBAC. Con Classico Contemporaneo torna anche Scuola di platea, seguitissimo progetto di introduzione al teatro per gli studenti degli istituti superiori di Fermo promosso dall’AMAT e dal Comune di Fermo. La partecipazione allo spettacolo è solo il momento centrale di un programma che prevede incontri propedeutici e confronti con la compagnia.
Lo spettacolo percorre una storia potente come la natura, importante come la vita. Una storia del sottosuolo, come la faglia. Una storia di luoghi bellissimi come i borghi tra gli Appennini. Una storia di persone, donne, uomini, vecchi, bambini. Una storia di abbracci, di sogni, di sorrisi, di pianti. Una storia di spaesati. È un racconto teatrale epico e poetico, tra cronaca e mitologia, tra scienza e geologia. “Se c’è una vera storia comune del nostro Paese – scrive Giorgio Felicetti nelle note di regia -, è storia di terremotati. Una storia potente come la natura, importante come la vita. Una storia del sottosuolo, come la faglia. Una storia di luoghi bellissimi, come i borghi tra gli Appennini. Una storia di persone, donne, uomini, vecchi, bambini. Una storia di abbracci, di sogni, di sorrisi, di pianti. Una storia di spaesati. Una storia epica, tra mito e cronaca, che diventa rito magico, catarsi. Certo che si sa! L’Italia è terra in moto, da sempre, da sud a nord: Belice, Friuli, Irpinia, Marche, Umbria, Molise, L’Aquila, Emilia Romagna. Ma poi, viene quella botta tremenda del 2016, la più forte della storia recente. Un trauma gigantesco. Ancor più oggi nel cratere sismico, dove si resta nel forte scontento, e nefasti sono gli effetti nella vita delle persone. Vite cambiate, per sempre. Destini e luoghi stravolti. Personaggi a testa in giù: i pastori sotto le stelle che vedono implodere Amatrice, gli uomini e le donne in disperata fuga dai loro paesi, i bambini di Pescara del Tronto, e gli sradicati, gli spaesati, le tante, troppe voci strappate da Visso o Arquata, fanno de La terra tremano un urlo, una testimonianza, un punto di memoria, un’invocazione, una preghiera, una lettera aperta, scritta proprio con le lacrime e la forza di chi, nonostante tutto, resta ancora aggrappato alla sua terra. C’è forte, la voglia di andare avanti, oltre le macerie. Oltre la rabbia. Nel centro dell’Italia, in mezzo e sopra la natura, si può vivere, perché è bellissimo. Ma è urgente e necessario scegliere come farlo. È il tempo di raccontare questa storia. Perché riguarda tutti noi. Nessuno escluso”.
Lo spettacolo – prodotto da Esteuropaovest – è scritto, diretto e interpretato da Giorgio Felicetti, scene e costumi sono di Giorgia Basili, il disegno luci di Roberto Butani.
Informazioni e biglietti 0734 284295. Inizio spettacolo ore 21.